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CONFCOMMERCIO DELUSA PER L'APPROVAZIONE DELLA TARES

LA CONFCOMMERCIO PESCARA ESPRIME INCREDULITA’ E DELUSIONE A SEGUITO DELLA DECISIONE DEL COMUNE DI PESCARA DI APPLICARE LA TARES PER L’ANNO 2013 CON AUMENTI NOTEVOLI PER LA COLLETTIVITA’

“UNA NUOVA STANGATA PER FAMIGLIE ED ATTIVITA’ ECONOMICHE CHE POTEVA ESSERE EVITATA, COME DA NOI RICHIESTO A GRAN VOCE, IN QUANTO LA LEGGE CONSENTIVA DI RIPRISTINARE LA TARSU PER L’ANNO IN CORSO”

            La Confcommercio di Pescara esprime incredulità e delusione a seguito della decisione del Comune di Pescara di applicare per l’annualità 2013 la Tares, il nuovo tributo per rifiuti e servizi che comporterà un pesante salasso per famiglie ed imprese.

Il Presidente della Confcommercio Pescara, Ezio Ardizzi::

“Si tratta di un’autentica stangata di fine anno che poteva essere evitata, come da noi richiesto a gran voce, in quanto la legge consentiva la non applicazione del nuovo tributo su rifiuti e servizi (TARES) e la conferma della TARSU per quanto riguarda l’annualità 2013.

Infatti, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 29/10/2013 n. 254 la legge 28/10/2013 n. 124 che prevede la possibilità per i Comuni di non applicare la nuova TARES e di confermare per il 2013 la modalità di tassazione in vigore nel 2012 (TARSU o TIA) salvo la maggiorazione del prelievo per i cosiddetti “servizi indivisibili” che è comunque dovuta ed il cui gettito è destinato allo Stato.

In pratica lo Stato aveva dato ai Comuni un’importante opportunità per evitare di applicare per un solo anno un nuovo tributo, la Tares, di cui è già prevista la sostituzione e che prevede nella sua attuazione tariffe illogiche ed insostenibili per la gran parte delle attività economiche.

Non a caso tantissimi comuni, a partire dai comuni limitrofi di Montesilvano e Francavilla, hanno colto al balzo l’occasione di non penalizzare in un momento di crisi mai vista prima la propria collettività con aumenti inauditi.

Una tassa anche socialmente iniqua perché va ad agevolare notevolmente banche e capannoni industriali e danneggia pesantemente le famiglie numerose e le piccole attività con aumenti che possono superare il 200% e tariffe che in alcuni casi superano i venti euro a metro quadro.

Più volte il Comune di Pescara ha risposto picche alle nostre richieste sostenendo di non avere in bilancio neanche un euro per compensare il minore gettito che si aveva con la vecchia Tarsu, ma è di tutta evidenza che tali risorse sono venute a mancare perché disperse in tanti interventi inutili, se non dannosi, realizzati negli ultimi anni.

Il pensiero va subito all’ultimo cervellotico progetto di riqualificazione di Corso Vittorio Emanuele: non sarebbe stato meglio, in un momento in cui le famiglie faticano ad arrivare a fine mese e le attività economiche falliscono, come dimostrato dai dati diffusi oggi dal Cerved, destinare tali risorse per evitare la batosta Tares?”   

 

 

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