fb bigfb bigfb big


puls dx pdf corsi partenza

LA CONFCOMMERCIO CHIEDE AI COMUNI L’ESENZIONE DEL PAGAMENTO TARI PER LE IMPRESE COSTRETTE ALLE CHIUSURE

Confcommercio Pescara, per tramite del Presidente Riccardo Padovano, ha chiesto l’esenzione del pagamento della TARI-Tassa Rifiuti 2021 per tutte le imprese costrette alla chiusura e per quelle che - per effetto dell’emergenza sanitaria - hanno deciso di rimanere chiuse o hanno subito un notevole calo di fatturato.

Nei prossimi giorni verrà infatti inviata una nota a tutti i Comuni della provincia di Pescara per chiedere un intervento in tal senso.

Gli acronimi del tributo sulla gestione dei rifiuti urbani sono cambiati negli anni, ma quello che è rimasto drammaticamente invariatoè il suo alto costo, cresciuto costantemente nel tempo sinoa raggiungere nel 2020il record assoluto di 9,73 miliardi di euro.

Questo livello della tassazione appare oggi tanto più ingiustificato se si considera che la produzione dei rifiuti si è drasticamente ridotta dall’inizio dell’emergenza epidemiologica che ha messo in ginocchio soprattutto le piccole imprese.

Ricordiamo che il principio alla base dell’applicazione della TARI è “chi inquina paga”, e dovrebbe quindi esserci proporzione fra la quantità dei rifiuti che si producono e quanto si paga.

Invece sono ancora vive tutte le profonde criticità che da sempre contraddistinguono la Tari:  tariffe molto lontane dalla reale produzione di rifiuti e arbitraria ripartizione dei costi tra utenze domestiche e non domestiche e tra componente fissa e variabile della tassa. Anche il nuovo metodo di calcolo elaborato dall'Arera - l'Autorità che ha acquisito competenze in campo di regolamentazione dei rifiuti urbani - non sembra al momento aver inciso come ci saremmo aspettati.

Le imprese continuano a pagare tariffe elevate che vanno a coprire voci di costo improprie ed inefficienze strutturali dei territori e del sistema Paese.

Solo per fare degli esempi chiari inerenti il Comune di Pescara, un ristorante paga poco meno di 20,00 euro a metro quadro, mentre bar, ortofrutta e pescherie pagano circa 16,00 euro a metro quadro. Praticamente, per la raccolta rifiuti un ristorante di 200 mq paga 4.000 euro l’anno, un costo assolutamente insostenibile.

Teniamo presente che laddove esiste già la pesatura puntuale dei rifiuti, mediante codice a barre personalizzati, è risultato che la produzione di rifiuti da parte delle imprese è nettamente inferiore alla presunzione posta alla base per il calcolo della Tari con il metodo a metro quadro.

Pertanto, costi insostenibili a fronte di una situazione economica che richiede misure emergenziali.

Ribadiamo quindi la richiesta di esentare dal pagamento della Tassa tutte quelle imprese che nel 2021 sono state e/o saranno costrette a chiusure dell’attività o a riduzioni di orario; così come chiediamo una notevole riduzione della Tari in favore di tutte quelle altre imprese che, pur rimanendo in esercizio, registreranno comunque un calo del fatturato - e, quindi, dei rifiuti prodotti - a causa della contrazione dei consumi.

 

 

Partners