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NO A ULTERIORI AUMENTI DELLA TARI - LA CONFCOMMERCIO CHIEDE UN INCONTRO URGENTE ALL’ASSESSORE PRESUTTI PER AVERE CHIARIMENTI

 

Il Presidente della Confcommercio Pescara Franco Danelli:

“Abbiamo appreso dalla stampa di aumenti della TARI-Tassa Rifiuti più volte annunciati dal nuovo Assessore al Bilancio e ai Tributi del Comune di Pescara, Marco Presutti, che in un virgolettato avrebbe addirittura detto di voler tornare ai livelli del 2014 quando si scatenò una vera e propria rivolta delle attività economiche cittadine con tanto di manifestazione di piazza.

Saremmo davvero sconcertati se questo corrispondesse al vero e abbiamo inviato in mattinata una richiesta di incontro urgente all’Assessore Presutti per avere chiarimenti al riguardo.

Ricordo che le tariffe comunali in materia di TARI che gravano sulle attività economiche sono già oggi fra le più alte a livello nazionale e penalizzano le piccole imprese del commercio, del turismo e dei servizi in un momento di grande difficoltà legato alla riduzione dei consumi.

Ci saremmo aspettati invece, alla luce delle economie di scala derivante dalla fusione della società Attiva spa con Ambiente e Linda in un unico soggetto, e in considerazione del grave momento di crisi economica, una riduzione delle tariffe, in linea con il percorso virtuoso che avevamo avviato con gli Assessori Sammassimo e Sulpizio, tendente a riportare le tariffe gradualmente verso importi più sopportabili per le imprese.

Inoltre, abbiamo sempre collaborato con l’Amministrazione Comunale e con Attiva per favorire incrementi nella percentuale della raccolta differenziata anche alla luce del fatto che ciò avrebbe comportato una la riduzione dei costi per i rifiuti da smaltire in discarica con conseguente abbassamento delle tariffe TARI così come avvenuto in tutti i comuni che hanno incrementato la cosiddetta “economia circolare”.

Invece, malgrado negli ultimi anni la percentuale di raccolta differenziata sia passata dal 30% al 50% circa, non abbiamo assistito ad alcuna riduzione della Tari e anzi ci troviamo di fronte alla minaccia di aumenti di tariffe che già nel 2018 erano a livelli altissimi; basti pensare che per ristoranti e pizzerie, superano i 18 euro a mq., e per bar, ortofrutta e pescherie, i 15 euro a mq.

Aggiungo che sono anni che chiediamo l’adozione di alcune misure, già applicate in tanti comuni, per ridurre il peso della TARI sulle attività economiche più penalizzate senza che fino ad oggi ci sia stato alcun riscontro positivo in merito:

1) Ridefinizione delle superfici tassabili per le attività non domestiche escludendo o tassando al minimo le aree non produttive di rifiuti (Bagni, Spogliatoi, Cantine, Magazzini, etc.);

2) Detassazione di superficie per le attività che producono rifiuti speciali o pericolosi non assimilabili agli urbani come Ristoranti, Friggitorie, Gastronomie, Macellerie e altri che già li devono conferire per legge a ditte specializzate, in quanto rifiuti speciali;

3) Applicazione, nell’ambito delle utenze non domestiche, dei coefficenti minimi alle categorie più penalizzate dalla TARI (Ristoranti, Bar, Ortofrutta, Pescherie, Fiori, Pizza al taglio) applicando al contempo coefficenti più elevati a carico di altre categorie che con il passaggio alla TARI hanno avuto tariffe ridotte rispetto al passato come Banche e Ipermercati.


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