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ULTIM’ORA: L’ABRUZZO TORNA IN ZONA ARANCIONE DA DOMENICA 17 GENNAIO DOMANI ULTIMA GIORNATA IN ZONA GIALLA

Contrariamente a quanto riportato da gran parte della stampa e a quanto auspicato fino all’ultimo, da domenica 17 gennaio l’Abruzzo torna in zona arancione. Pertanto, la giornata di domani sabato 16 sarà l’ultima in zona gialla prima del ritorno in zona arancione, almeno fino alla fine della prossima settimana.

Purtroppo, per effetto dell’abbassamento dei limiti delle soglie di rischio, l’Abruzzo, a causa di un indice Rt lievemente superiore ad 1, è risultato in zona arancione, come dichiarato poco fa dal Presidente della Regione Marco Marsilio.

Nulla cambia per i negozi al dettaglio che, come noto, potranno restare aperti anche in zona arancione.

Per i pubblici esercizi invece rimane solo la possibilità della vendita per asporto fino alle 22.00, ad eccezione dei bar e delle enoteche per i quali entra in vigore il divieto di asporto dopo le 18.00.  Tale ultimo provvedimento, fortemente criticato dalla FIPE-Confcommercio, prevede nello specifico il divieto di vendita per asporto dopo le 18.00 per tutte le attività identificate dai codici Ateco 56.3 (bar e altri esercizi simili senza cucina) e 47.25 (commercio al dettaglio di bevande in esercizi specializzati).

Per tutti i pubblici esercizi resta ovviamente sempre comunque consentita, senza limiti di orario, la possibilità di consegna a domicilio

Ricordiamo che nella zona arancione è vietato ogni spostamento, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune.

Lo spostamento verso una sola abitazione privata è consentito, nell'ambito del territorio comunale, una sola volta al giorno, tra le 5.00 e le 22.00, e nei limiti di due persone oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi. Sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

 

 

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