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CONFCOMMERCIO PESCARA CONTRO IL CARO ACQUA NELLA RISTORAZIONE

IL PRESIDENTE RICCARDO PADOVANO:

“TARIFFE INSOSTENIBILI PER LE IMPRESE

DELLA RISTORAZIONE, E NON SOLO.

LANCIAMO UN’AZIONE COLLETTIVA PER RIDURRE DELLA META’

LE TARIFFE A METRO CUBO APPLICATE DALL’ACA”

Confcommercio Pescara chiama a raccolta tutti i ristoranti e i pubblici esercizi della provincia contro il caro acqua nelle attività di ristorazione.

Nei prossimi giorni sarà avviata una sorta di class action per ottenere la riduzione delle esorbitanti tariffe a metro cubo pagate dalle imprese, ed in particolare - come le attività della ristorazione - da quelle per le quali l’acqua è un bene strumentale .

Il Presidente della Confcommercio Pescara – Riccardo Padovano:

“Parliamo di tariffe assolutamente insostenibili per le imprese che arrivano a tre euro al metro cubo.

L’azione legale che sarà intrapresa si basa sul presupposto innegabile che per le attività di pubblico esercizio l’acqua è un bene strumentale senza cui non potrebbero lavorare, e che i consumi molto elevati sono quelli strettamente necessari allo svolgimento dell’attività; alla luce del fatto che l’acqua è per tali attività un bene strumentale è logica conseguenza prevedere delle tariffe agevolate per questo tipo di utenze.

Viceversa, dalla lettura analitica delle fatture, si evidenzia una impostazione delle tariffe esattamente opposta che fa emergere due considerazioni immediate:

1) l’eccessiva onerosità delle tariffe a metro cubo che, già elevate in valore assoluto, appaiono anche notevolmente più alte rispetto ad attività similari ai pubblici esercizi (vedi agriturismo);

2) l’inadeguatezza della suddivisione per fasce laddove le tariffe più basse, già di per sé elevate, sono applicate solo alla fascia fino a 200 metri cubi mentre quelle più alte (circa tre euro a metro cubo)  scattano già dai 300 metri cubi in su; tali fasce, che possono avere rilevanza per una famiglia, non ne hanno alcuna per un’attività di pubblico esercizio che arriva a consumare migliaia di metri cubi di acqua.

E’ evidente che vanno apportati dei correttivi ad hoc sia riguardo alle tariffe applicate dall’ACA che all’ampiezza delle fasce, in considerazione del fatto che un’attività di ristorazione di media grandezza arriva oggi a pagare migliaia di euro al mese, un importo fuori da ogni logica aziendale.

L’azione legale intrapresa si basa sulla necessità di ripristinare criteri di giustizia ed equità rispetto al consumo di acqua nei pubblici esercizi, sulla falsariga di quanto avviene per altre utenze strumentali ad attività lavorative.

Abbiamo già l’adesione di oltre duecento imprese, fra ristoranti, bar, pub e stabilimenti balneari, che ci hanno inviato l’ultima bolletta dell’acqua ricevuta dall’ACA per supportare con i dati quanto rivendicato.

L’obiettivo è di ottenere una riduzione del 50% sulla tariffa massima a metro cubo. Sarebbe un risultato importante per le imprese del settore in un momento così difficile come quello che stanno attraversando”

Per info sull’iniziativa le imprese interessate possono contattare:

Confcommercio Pescara - tel. 085.431.3620 - email  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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